Quando ho visto i palinsesti di Eurosport di domenica 10 aprile ho pensato ad un errore di battitura. Sul canale International del canale di Discovery dalle ore 10 live il commento della classica delle pietre verrà affidato a Salvo Aiello e a me. Ancora non ci posso credere. Goduria pazzesca, perché su certe corse la telecronaca anche se fosse di un ora sarebbe più che sufficiente data la pochezza delle situazioni tecniche da commentare. La Roubaix no! Fin dalla partenza, specialmente se le condizioni meteo saranno avverse, ogni metro che percorreranno i corridori sarà da raccontare senza annoiarsi. Ricordo la mia unica partecipazione nel 1984, per la cronaca vinta dall’irlandese Sean Kelly (ma quanto forte era questo corridore). Partenza al “fulmicotone” 120km a cercare di star sempre davanti per coprire il nostro capitano Johan Van der Velde. Poi il primo tratto di pavé preso a più di 50 km orari. Più spingevo sui pedali e più andavo indietro, con i miei 63 kg rimbalzavo sui cubetti e mi sembrava di essere in un frullatore. Dopo poco un altro tratto anche in leggera salita, l’unico tra l’altro, fortuna che usciti dal pavé c’era il rifornimento ed il pensiero di salire sull’ammiraglia con Beppe Corna (il nostro massaggiatore) e guadagnare al più presto una posizione comoda prima di arrivare alla “Foresta” fu la prima cosa che mi venne in mente. Certo tutto ciò non mi fa certamente un grande onore ma rafforza ancora di più l’ammirazione e la stima per tutti quelli che riescono a portare le palle al velodromo di Roubaix. Figuriamoci per chi è riuscito ad alzare le mani sul traguardo in segno di vittoria.
Italiani vincitori a Roubaix:
Jules Rossi (1937)
Fausto Coppi (1950)
Antonio Bevilacqua (1951)
Felice Gimondi (1966)
Francesco Moser (1978-79-80)
Franco Ballerini (1995-98)
Andrea Tafi (1999)