Chi vincerà il Tour de France 2015? E’ la domanda più scontata e allo stesso tempo la più difficile della 102esima edizione della Grande Boucle, che parte oggi da Utrecht per concludersi il 26 luglio a Parigi e che quest’anno vede al via almeno 4 corridori – Contador, Quintana, Froome eNibali, non necessariamente in questo ordine – tutti ugualmente (o quasi) favoriti per la maglia gialla finale.
Senza contare i francesi, specialisti della montagna, i quali su un percorso che pare “costruito” per gli scalatori potrebbero regalare parecchie sorprese. “Di sicuro sarà un Tour spettacolare” dice entusiasta Riccardo Magrini, che anche quest’anno racconterà la corsa in diretta per Eurosport. A lui lasciamo (volentieri) ilpronostico sul podio di Parigi..
Magrini, chi vince il Tour?
“Quest’anno è dura. Ma per me Contador è il favorito”.
Vorrebbe dire, per lo spagnolo dell’Astana, fare la doppietta Giro e Tour…
“Proprio per questo penso che sia favorito. Contador è uno tosto, capace di raggiungere obiettivi importanti. E proprio dal voler compiere questa impresa (riuscita solo a 7 corridori nella storia del Tour, ndr) potrebbe trarre gli stimoli giusti per farcela. Anche perché penso che al Giro non fosse ancora al top della forma..”.
Gli altri favoriti?
“Subito dietro vedo Froome, Quintana e il nostro Nibali. Mi sorprende che molti diano Vincenzo fuori dal quartetto dei primi; si presenta a Parigi da campione in carica, e anche lo scorso anno era andato piano a inizio stagione prima di vincere campionato italiano e Tour. Se fossi nei suoi rivali starei attento, anche se finire a Parigi in maglia gialla per due anni di fila sarebbe un’impresa persino superiore alla doppietta di Contador..”.
Come mai Quintana è dato dai bookmakers come favorito numero 1?
“Perché questo Tour, per come è stato disegnato, potrebbe davvero favorire gli scalatori; e Quintana in salita è nettamente il più forte di tutti. Bisogna vedere però se Valverde, suo compagno di squadra alla Movistar, accetterà senza troppi problemi il ruolo di gregario”.
E Froome?
“Posso solo dire che in teoria si presenta al Tour in condizioni perfette, con Richie Porte a supporto che dopo un Giro deludente sarà sicuramente motivato a dare il massimo. Come al solito il Team Sky tenterà di stritolare gli avversari tenendo alta l’andatura sulle montagne. Froome dovrà solo stare attento ad arrivare sulle salite con i primi perché ha dimostrato più volte di fare fatica a gestirsi quando finisce in mezzo al gruppo”.
Quali potrebbero essere gli outsider?
“I francesi, che con Bardet, Pinot e Barguil si ritrovano un bel trio di scalatori capace di far saltare il banco. E poi ci metterei anche Rodriguez, altro specialista delle salite che con così poche tappe a cronometro in programma potrebbe avere la chance per tentare, se sarà lì davanti, qualche attacco da lontano..”.
Le piace la scelta degli organizzatori di inserire più tappe di montagna?
“Francamente sì. Anche se, parliamoci chiaro, il percorso del nostro Giro è di una bellezza ancora superiore. La differenza è che in Francia, soprattutto quest’anno, ci sono praticamente tutti i big schierati al via. Però devo dire che, rispetto al passato, questo Tour potrebbe essere molto divertente fin da subito, con una cronometro corta (da 14 chilometri, ndr), una seconda tappa per velocisti, una salita di 2 chilometri e poi il pavé al quarto giorno. Potremmo avere tre o più maglie gialle diverse nelle prime quattro tappe… Insomma, il menù dello chef è pronto. Ora tocca solo gustarselo”.